Pedane vibranti, cosa c’è da sapere: come e quanto usarle

Si fa un gran parlare di pedane vibranti come toccasana per tornare in forma o combattere qualche acciacco di troppo, ma cosa sono e come funzionano questi dispositivi così utili per l’estetica e la salute? Pur essendoci alla base un meccanismo molto semplice che le accomuna, le pedane vibranti sono di molti tipi diversi fra loro. Di solito le più semplici si presentano con una base vibrante su cui salire per beneficiare dei suoi effetti, basta metterla in funzione, porsi sopra e fa tutto la macchina, anche se bisogna comunque avere una certa dimestichezza, che si assume con l’uso e col tempo. Questo tipo di pedana può essere basica o equipaggiata di supporti e maniglie a cui tenersi, in ogni caso si sale e si seleziona il programma voluto, per scegliere l’intensità delle vibrazioni e delle oscillazioni che possono essere verticali dal basso in alto o basculanti, in orizzontale come il ritmo dei passi.

Sul display della macchina è visualizzabile il menu delle funzioni a cui accedere, di volta in volta, a seconda dei bisogni soggettivi. Cosa si ottiene con una pedana vibrante? Per prima cosa si ha la contrazione dei muscoli, segue l’aumento del battito cardiaco e della circolazione del sangue. Alla lunga si possono avere riscontri positivi sulla struttura ossea con vantaggi per chi soffre di osteoporosi o artriti. Quanto bisogna stare sulla pedana? Una sessione media dura circa venti minuti, incluse le pause fra un ciclo e l’altro, quindi circa un quarto d’ora netto, ma si tratta in ogni caso di tempistiche che non hanno valore assoluto in quanto vanno valutate da soggetto a soggetto. Cosa bisogna guardare in una pedana per valutarne il buon funzionamento?

Anche se si è profani, si dovrebbero considerare alcuni aspetti tecnici, in particolare la frequenza di vibrazione che si misura in Hertz per accertarsi che non sia troppo alta per non stressare troppo il sistema muscolo-scheletrico e l’ampiezza dell’oscillazione, espressa in millimetri, che indica il potenziale di incremento dell’attività fisica. Inoltre, si può valutare la durata dei programmi di ogni esercizio e, visto che ci siamo, dare anche un’occhiata al valore degli angoli articolari, espressi in gradi. Bene o male, la pedana deve metterci in moto ed è quindi essenziale che lo faccia al meglio. Per scoprire meglio queste alleate di bellezza e salute potete fare un salto (virtuale) sul sito www.guidapedanavibrante.it.